La base del nostro viaggio di ricerca a Bruxelles si trova nel Marolles,
un quartiere dal passato operaio e proletario che oggi presenta un volto nuovo, raffinato e ricercato.

Una veloce coque-monsieur al Perroquet e siamo pronti a lanciarci alla scoperta dei gioielli della capitale d’Europa.

Bruxelles è una città particolare, con uno sviluppo urbanistico confuso e contraddittorio, in cui una giornata di sole o di pioggia può, a nostro avviso, cambiare molto più facilmente che altrove prospettive e aspettative. Il nostro team si è diviso tra chi ne ha criticato l’anima a tratti fatiscente e priva di armonia e chi invece si è innamorato proprio di questo aspetto.

Lonely Planet la descrive a pennello:

“Una realtà densa di contrasti, dove vivono fianco a fianco francofoni e fiamminghi, burocrati e immigrati, in un paesaggio urbano che si fa da maestoso a stravagante o degradato, per poi ridiventare elegante; splendidi edifici art nouveau sorgono accanto a giganti di cemento anni ’60 e sontuosi palazzi ottocenteschi, si scontrano con le fredde strutture in vetro della zona UE, convergendo tutti verso la Grand Place, tra le più belle d’Europa”.

Pain au
chocolat

Ci dedichiamo alla scoperta del Centro e dei suoi gioielli architettonici e, soprattutto, gastronomici: pain au chocolat enormi e appena sfornati contribuiscono all’aumento della nostra salivazione, mentre all’interno delle magnifiche Gallerie Saint-Hubert ci lanciamo nell’acquisto di cioccolatini così invitanti che quasi costringono all’assaggio.

Maison Dandoy

Indimenticabile la Maison Dandoy, negozio antichissimo di biscotti speziati dagli splendidi interni.

Durante la nostra permanenza la città è fortunatamente assolata,
viva e arricchita dai colori del Pride.