Lo scorso anno, secondo l’autorevole “Sole 24 Ore”, la nostra Modena si è classificata 15esima, per indice di vivibilità. Una delle migliori d’Italia, classica ricca città di provincia in cui lavorare sodo e vivere bene.

Il contesto ideale per chi deve produrre qualcosa che abbia a che fare con meccanica, motoriduttori, biomedicale e agro-alimentare; non propriamente La Mecca, al contrario, di realtà che fanno di creatività e freschezza il proprio mantra.

Modena non può bastare alla nostra testa, non può rappresentare l’orizzonte entro cui muoverci, deve invece essere il porto sicuro da cui partire:

Lasciamoci trasportare sino a farci travolgere dalla marea di tutto quello che avviene nel resto del mondo.

Nel nostro settore la contaminazione, a tutti i livelli, è fondamentale: lavorare sempre nello stesso modo, con le stesse idee, standardizzando procedure e trasformando ogni progetto in un ingranaggio da catena di montaggio rappresenta, nel medio periodo, il modo migliore per fallire la nostra mission.

Viaggiare, fare esperienze, leggere, conoscere stili di vita differenti, è fondamentale per rimanere connessi al resto del mondo tentando di correre alla velocità del nostro presente.

Per stare insieme, ma in modo diverso, con la testa libera dall’afa della Pianura Padana e dalla routine infernale delle consegne.

Iniziamo quindi da Copenhagen, dall’HYGGE danese,

per tentare di decifrare anche solo un piccolo frame di quello che potrebbe essere il futuro prossimo