Da tanto tempo pianificavamo un viaggio a Rotterdam, la seconda città dell’Olanda e il più grande porto d’Europa, dove “innovazione” è la parola chiave dipinta su un cielo nord europeo e declinata in architetture futuristiche, orti urbani e design d’autore.
Piet Blom, Renzo Piano, Alvaro Siza, Norman Foster e Rem Koolhaas … tutti i grandi hanno messo qui la loro firma.Dopo essere atterrati a Schiphol, siamo arrivati in città passando per la stazione centrale, che già di per sé rappresenta il primo landmark da fotografare, con le sue enormi vetrate e il tetto appuntito rivestito di acciaio inossidabile, quasi volesse bucare il cielo plumbeo che ci sovrasta; da qui proseguiamo per un lungo vialone costeggiato da alti grattacieli (che ci fanno subito capire perché la città venga soprannominata la “Manhattan europea”) attraversando un quartiere dove l’iniziativa dal basso e la rigenerazione urbana sono toccabili con mano.
Associazioni, aree degradate recuperate, ponti e infrastruttura realizzati con materiali di recupero e finanziati dai residenti stessi: tutto quello che vorremmo venisse applicato anche nella nostra tanto bistrattata Italia.
Struttura simbolo di questo approccio è il Luchtsingel, un ponte pedonale che collega porzioni diverse dalla città realizzato tramite crowdfounding: con 25€ ogni cittadino poteva acquistare una tavoletta col proprio nome; ne sono state vendute ben 8000!
In una zona così carica di cultura hipster non potevamo non fermarci a fare un bel brunch a base di comfort food a kilometro zero al settimo piano dello Schieblock, da Dakakker RooftopFarm (https://dakakker.nl/site/), fattoria sul tetto di 1000 m2 in cui vengono coltivati ortaggi, fiori commestibili e frutta, e vengono allevate api e galline.
DakAkker è la più grande rooftop farm all’aperto dei Paesi Bassi e una delle più grandi d’Europa; qui vengono utilizzati semi e materiale di piantagione biologici, non viene utilizzato alcun fertilizzante e nessuna irrorazione con veleno e si segue un programma di coltivazione alternato di 6 anni.
Questa particolare fattoria urbana organizza volendo anche visite guidate per grandi e piccini … insomma ve la consigliamo vivamente!
Con gli occhi pieni di meraviglia (e le pance piene) per l’incredibile skyline che abbiamo potuto apprezzare dal nostro rooftop ci spostiamo a nord, nel complesso di Station Hofplein, dove sono concentrati svariati concept e design store davvero di livello ricavati nell’ex stazione ferroviaria, e all’Hofbogen, un viadotto ferroviario che ospita altri negozi, bar e atelier; su tutti NEGOZIO DI FIORI, shop davvero incredibile per la qualità degli oggetti in vendita e la bellezza delle piante esposte (e del bar!).
E’ ormai ora di pranzo: prima di mangiare andiamo ad appoggiare i nostri trolley allo Stay Okay Hostel, che abbiamo scelto poiché é situato all’interno dell’incredibile complesso di Case Cubiche gialle di Piet Blom, progettato negli anni ’70 e divenuto ben presto icona della città di Rotterdam: 39 cubi rovesciati sorretti da un palo, con cui pare che l’architetto volesse raffigurare un bosco.
Ogni cubo è un’abitazione su tre piani, la cui altezza, a volte, non supera 1,5 metri.
Lasciati i bagagli andiamo a cercare qualcosa da mettere sotto i denti nel futuristico Markthal, enorme mercato coperto progettato dallo studio MVRDV ospitato all’interno di un gigantesco arco alto più di 40 metri collocato in pieno centro città.
La volta dell’edificio è decorata col murale Cornucopia e la struttura accoglie 96 bancarelle alimentari dove si può acquistare di tutto. Le costole dell’arco ospitano invece 228 appartamenti.
Optiamo per pranzare in un locale del piazzale che ci ricorda molto la nostra Modena, il mitico De Gele Kanarie, dove tutto ma proprio tutto richiama il canarino giallo.
Dopo pranzo, sotto una fitta pioggia e un cielo grigio, proseguiamo la nostra giornata andando a visitare l’iconica Huis Sonneveld, edificio simbolo del funzionalismo olandese degli anni ’30 dove ogni arredo sembra uscito da una scenografia di Wes Anderson.
Proseguiamo poi alla scoperta del nuovo quartiere di Kop Van Zuid, al di là del canale di Nieuwe Maas, con i suoi docks e i suoi incredibili grattacieli.
Attraversato il celebre ponte bianco Erasmuburg (detto anche “De Zwaan”, il cigno, per la sua forma) ne percorriamo la marina e esploriamo questa che un tempo era una vecchia area portuale dismessa dove ora invece svettano numerosi grattacieli (il nostro preferito è l’incredibile De Rotterdam di Rem Koolhaas, vera e propria città verticale con tre torri comunicanti tra loro) firmati da Archistar come Renzo Piano, Norman Foster e Rem Koolhaas.
Troviamo anche il tempo per un aperitivo molto carino e hipster al Fenix Food Factory, ricavato da una fabbrica dismessa, dove tutto viene prodotto a km zero e venduto da produttori locali.
Menzione d’onore per il pazzesco indiano dove abbiamo concluso la nostra bellissima giornata: Atithi Indian Restaurant, tanto kitch quanto squisito!